PATRONO DELLA GENTE DI MARE San Francesco e il mare

Il patronato non è sorto a caso, ma con fondamento. Papa Pio XII ha recepito una lunga tradizione, di riconoscenza e di affetto della gente di mari verso il Santo, che operò numerosi prodigi in favore dei pescatori. Basti per tutti il passaggio sullo stretto di Messina , che fece allibire l'avaro nocchiero e stupire il mare per la singolare barca (il mantello) di Fra Francesco. È un prodigio della storia consacrato dall'arte nei secoli, ma rivelatore di quel rapporto con Dio che permetteva a Francesco di operare con estrema naturalezza il miracolo. Il processo per la sua glorificazione terreno è ricco di episodi marinari (intervento in favore di una tonnara, placa una tempesta, ecc.), dimostrando che anche la categoria dei pescatori familiarizzava con lui, operaio nei suoi cantieri.
Ma non bisogna dimenticare i lunghi viaggi dell'eremita sul mare – dalla Calabria a Bormes in Francia – e come spesso si servisse di un barcone per trasportare il legname per la costruzione dei suoi romitori.
Quanti pescatori si portavano da Francesco, offrendo del pesce per i suoi frati – il Biografo anonimo riferisce alcuni episodi – o iniziando una tradizione – in parte ancora praticata – come l'offerta del primo tonno a San Francesco oppure, come oggi avviene in alcune delle nostre comunità, dando gratuitamente il pesce ai figli del Santo. C'è nel mondo dei pescatori la certezza che è il Santo che facilita una buona pesca, l'unico che è loro accanto nelle lunghe ore di attesa e di difficile lavoro.
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(tratto dal Bollettino Ufficiale dell'Ordine dei Minimi anno 1993 pag. 89 - P. Alessandro Galuzzi)