LA VITA QUARESIMALE - Il quarto voto

Il quarto voto di vita quaresimale è la novità che caratterizza la spiritualità penitenziale dell'Ordine dei Minimi.
La IV Regola lo formula così: «Tutti i frati di quest'Ordine si asterranno completamente dai cibi di carne e nel regime quaresimale faranno frutti degni di penitenza sì da evitare del tutto le carni e quanto da esse proviene. Pertanto a tutti e a ciascuno di essi è assolutamente e incontestabilmente proibito di cibarsi, dentro e fuori convento, di carni, di grasso, di uova, di burro, di formaggio e di qualsiasi specie di latticini e di tutti i loro composti e derivati». L'unica eccezione prevista è la malattia, quando non può essere curata con cibi quaresimali.
Per capire il voto della vita quaresimale, che san Francesco, sulla scia dei Padri della Chiesa, chiama «consuetudine di vita più felice e più santa»
, bisogna ricordare che questa pratica ascetica era abituale nella vita religiosa.
A partire, però, dal secolo XIV le dispense concesse dalla Santa Sede andarono sempre più aumentando. I motivi addotti per ottenerle erano legati per lo più alla convinzione che tale genere di penitenza non poteva essere più praticato per le mutate condizioni fisiche e climatiche. In realtà, però, l'abbandono di tale pratica ascetica manifestava l'attenuazione del fervore religioso, indice della decadenza in atto. I movimenti di osservanza, infatti, riproponendo un rigoroso programma di riforma, inserivano, chi più chi meno, anche l'astinenza quaresimale.
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San Francesco, invece, ne ha fatto un punto di forza per il suo programma e progetto di vita. All'inizio, ai suoi seguaci, la propone solo come osservanza di Regola; poi a partire dalla II Regola, l'ha prescritta con voto ai frati e poi anche alle monache; ai terziari, invece, l'ha proposta come possibilità, lasciata alla loro libera scelta.
Dai termini usati nelle Regole, si evince che la ragione per cui essa fu prescritta come voto solenne, stava nella speranza di evitare per il futuro cambiamenti e mitigazioni.
A questa soluzione l'Eremita calabrese arrivò non senza un travaglio interiore e una lotta anche con gli stessi frati, a parte le riserve della gerarchia della Chiesa, che furono subito sciolte. L'opposizione interna si risolse solo dopo la morte del Fondatore, durante il primo Capitolo Generale, quando, dopo un vivace dibattito sulla genuina volontà del Fondatore, tutti i religiosi professarono la IV Regola con la prescrizione del IV voto della vita quaresimale.
Di questo voto, secondo il pensiero di san Francesco di Paola, va sottolineato il fatto che la sua osservanza i frati e le monache vivono la sequela evangelica della penitenza.
Possiamo dire che è proprio il quarto voto della vita quaresimale ad indicare in modo preminente il legame di Francesco e del suo Ordine con la tradizione dei Padri.