L'aumento del numero degli eremiti e il successo che si crea sempre più attorno a Francesco, attira l'attenzione della Chiesa. Il movimento non può più essere ignorato.
L'arrivo nella diocesi di Cosenza nel 1452 del nuovo Arcivescovo, mons. Pirro Caracciolo, dà inizio ad una nuova fase. L'arcivescovo segue di buon occhio il movimento e dà verbalmente il permesso della costruzione di una piccola chiesa, che avrebbe dovuto avviare il riconoscimento giuridico della nascente congregazione eremitica.
All'inizio della costruzione della chiesa, avviene un episodio straordinario: un frate, identificato in S. Francesco d' Assisi, corregge a Francesco le misure da lui stabilite, disegnando una chiesa dalle dimensioni più grandi. Ma non c'è solo il consenso attorno al giovane eremita e ai suoi compagni. Lo stile della loro vita povera e penitente richiama molto da vicino quello vissuto dai Fraticelli, movimento eterodosso originato dall' osservanza francescana.
Il Papa Paolo II (1464-1471) si preoccupa e invia nel 1467 un visitatore apostolico nella persona di Baldassarre de Gutrossis, originario della cittadina di Spigno in Liguria, esperto di diritto canonico e personaggio molto influente nella Curia romana.
Egli si incontra prima con l'Arcivescovo Pirro, che tesse l'elogio di Francesco, per i frutti di bene che egli con i suoi sta operando, soprattutto a livello di riconciliazioni e di pace tra la gente. Poi si reca a Paola e, incontrando Francesco, lo rimprovera per il suo stile di vita, impossibile, a suo giudizio, da essere osservato da tutte le persone che volevano seguirlo.
Francesco, per dimostrare la possibilità di quanto proponeva, prende del fuoco tra le mani e dice pressappoco così: "A chi ama Dio, tutto è possibile". Il monsignore si inginocchia nell'atto di baciargli la mano.
S. Francesco lo alza rivelandogli il numero di anni del suo sacerdozio. Il monsignore rimane affascinato dall'eremita, a tal punto che, ritornando a Roma, chiede la dispensa al Papa per aggregarsi al movimento.
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L'arcivescovo Pirro nel 1470, con il diploma "Decet nos", dona finalmente l'approvazione alla Congregazione eremitica di S. Francesco d'Assisi, ponendola alle dirette dipendenze della S. Sede.
La morte improvvisa del Papa Paolo II nel 1471, impedì il riconoscimento pontificio della Comunità, che intanto era stata approvata dal vescovo di Cosenza Pirro Caracciolo; il consenso pontificio arrivò comunque tre anni più tardi ad opera del nuovo Papa Sisto IV (1471-1484).
Secondo la tradizione, uno Spirito celeste, forse l’arcangelo Michele, gli apparve mentre pregava, tenendo fra le mani uno scudo luminoso su cui si leggeva la parola “Charitas” e porgendoglielo disse: “Questo sarà lo stemma del tuo Ordine”.
La morte improvvisa del Papa Paolo II nel 1471, impedì il riconoscimento pontificio della Comunità, che intanto era stata approvata dal vescovo di Cosenza Pirro Caracciolo; il consenso pontificio arrivò comunque tre anni più tardi ad opera del nuovo Papa Sisto IV (1471-1484).
Secondo la tradizione, uno Spirito celeste, forse l’arcangelo Michele, gli apparve mentre pregava, tenendo fra le mani uno scudo luminoso su cui si leggeva la parola “Charitas” e porgendoglielo disse: “Questo sarà lo stemma del tuo Ordine”.